La buona riuscita dello sciopero di trasporti e logistica di venerdì 16 giugno ha suscitato un ampio coro di proteste. Ha dato il “la” il segretario del PD Matteo Renzi, che chiede un’ulteriore stretta sul diritto di sciopero nel servizio pubblico, non pago del fitto reticolo normativo che lo imbriglia da anni.
Le ragioni dello sciopero scompaiono di fronte alla canea politica che si è scatenata negli scorsi giorni.
La questione è chiara. Chi lavora nei trasporti e nella logistica può fare davvero male al padrone. La risposta del governo e del resto dell’opposizione parlamentare mira a spezzare il fronte di lotta, moltiplicando le gabbie normative.
L’info di radio Blackout ne ha parlato con Stefano della CUB.
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É stata l’occasione per riflettere sulle prospettive di lotta in un contesto che rende sempre più difficile essere efficaci e rispettare le regole. Spezzare le gabbie imposte dai governi è condizione indispenabile al moltiplicarsi di lotte che obblighino il governo a battere in ritirata.
Il prossimo G7 del lavoro, previsto a Torino dal 26 settembre a 1 ottobre, sarà un interessante banco di prova per il sindacalismo di base, autogestionario e conflittuale. Sarà un appuntamento importante per tutti.
Ieri si è tenuto in Prefettura un vertice sulla sicurezza cui ha preso parte il ministro dell’Interno Marco Minniti. La proposta di spostare altrove il G7 è stata al momento respinta.
Il vertice si svolgerà solo alla reggia di Venaria, mentre la location al Lingotto è stata cancellata. Il timore di una insorgenza sociale spaventa sia il governo del paese, sia quello della città.
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